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Collana «Ocra gialla»
volumetto n° 24



Thierry  Metz, L’uomo che pende
a cura di Michel Rouan e Loriano Gonfiantini

 pag. 32, ISBN 8887741204

Euro 4,00
IN SINTESI

Diario redatto dal poeta francese (morto suicida nel 1997) durante il suo soggiorno in un clinica per alienati per disintossicarsi dall’alcool.


UN ASSAGGIO

«Essere qui, è come se un pezzo si fosse staccato e fluttuasse lontano sul mare poco profondo ma così vasto, infinito, d’acqua e di stelle. Qualche volta si scorge una vela, una carena rossa. I pescatori non sono così lontani tanto che in fin dei conti non ne siamo che l’unica preda.».







L’AUTORE

Thierry Metz nasce a Parigi il 10 giugno 1956. Nel 1977, sposatosi con Françoise Fenautrigues, sua compagna di scuola che abbandona per lui l’impiego e la vita a Parigi, va a abitare nei pressi di Agen, sulle rive della Garonna, in campagna. Sono anni di grande felicità, e nascono tre figli, Guillaume, Vincent e Thomas. Thierry Metz ama questa piccola società familiare, fatta anche di amici, e campagnola. A venti anni è un giovane scherzoso, spensierato, sportivo (è stato campione dell’Ile-de-France di sollevamento pesi), ma presto l’insoddisfazione per la durezza e i limiti del proprio mestiere (fa saltuariamente il muratore), l’alcol (scoperto durante il servizio militare) e gli eccessi di violenza, la depressione, l’angoscia, il disgusto di sé aprono e scavano una terribile ferita. Comincia ad allontanarsi dal mondo, da se stesso, dagli altri. Nel 1988, il secondo figlio è schiacciato da una macchina: l’infelicità si aggrava. È allora che Il diario di un manovale, pubblicato nel 1990 da Gérard Bourgadier presso Gallimard, fa conoscere questa voce singolare. I libri e i momenti di crisi (segnati da soggiorni in case di cura, a Périgueux, a Agen, e alla fine a Cadillac) si succedono uno dietro l’altro. Nel 1995 appaiono le Lettere alla bene amata (Gallimard). Thierry Metz si trasferisce a Bordeaux, dove si suicida il 16 aprile 1997, e dove le edizioni Opales pubblicano L’uomo che pende e Terra.

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