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Collana «I quaderni di via del Vento»
volumetto n° 36



Edvard  Munch, Il Grido
traduzione e cura di Tiziana Musi

 pag. 32, ISBN 8887741514

Euro 4,00 (ESAURITO)
IN SINTESI

Alcuni brani autobiografici inediti in Italia del grande pittore norvegese, uno dei maggiori precursori dell'espressionismo moderno.


UN ASSAGGIO

L'aria era diventata sangue con lamine di fuoco taglienti. Le cime delle montagne erano diventate azzurro scuro.







L’AUTORE

Edvard Munch nasce a Løten (Oslo) nel 1863. La sua adolescenza è segnata da numerosi lutti: la morte della madre nel 1868 e quella della sorella Sophie nel 1877 segnano in modo indelebile la sua biografia. Al termine degli studi, e incoraggiato a intraprendere la vita artistica dalla zia materna Karen, che alla morte della madre aveva assunto il governo della casa, nel 1885 decide di recarsi a Parigi dove frequenta l’Atelier di Bonnat. I suoi esordi pittorici risentono del clima simbolista francese: in particolare la ricerca di Gauguin e dei Nabis saranno determinanti sul piano formale nell’elaborazione di quei temi che diventeranno icone dell’alienazione dell’uomo moderno e del disagio psichico. Nel 1892 partecipa alla mostra della Verein Berliner Künstler, successivamente chiamata Secessione Berlinese, dove Munch espone un ciclo di dipinti intitolato in seguito dall’artista stesso Il fregio della vita e della morte ottenendo un immediato successo, ma suscitando anche scandalo negli ambienti artistici più conservatori. Appartengono a questo periodo le sue opere più famose: Il Grido, Ansietà, Madonna, Vampiro, Tre donne. In questi anni viaggia molto in Europa. Nel 1898 incontra Tulla Larsen, fondamentale per il suo percorso biografico. Ma la fatica del vivere si manifesta in una sempre maggiore irrequietezza che lo porta nel 1900 a ricoverarsi in un sanatorio in Svizzera. Prosegue incessante la sua attività pittorica. Nel 1908 Munch soffre di un crollo nervoso più grave dei precedenti che lo costringe ad una permanenza di circa nove mesi in una clinica per malattie nervose a Copenhagen, dove scriverà il poema Alfa e Omega. Trascorre il resto della sua vita in Norvegia ottenendo sempre maggiori riconoscimenti sul piano internazionale. Muore ad Oslo nel 1944.

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