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Collana «Ocra gialla»
volumetto n° 95



Georges  Eekhoud, Il tatuaggio
a cura di Stefano Serri
 pag. 48, ISBN 978-88-6226-138-8

Euro 4,00
IN SINTESI

Cinque racconti inediti in Italia dello scrittore belga, che fece dell’omosessualità e della difesa dei reietti i due temi cardine della sua opera.


UN ASSAGGIO

«Operai vestiti a festa, una folla d’apprendisti di chissà quali mestieri e soprattutto un nugolo di quegli esseri refrattari e asimmetrici definiti come delinquenti dalla gentaglia che li perseguita e li disprezza, si dimenavano a coppie o con le loro compagne di ballo, il più delle volte ragazze indolenti o generose. A tratti, un risucchio agitava quella giovane carne pezzente, che ribolliva come in un tino.»

 







L’AUTORE

Georges Eekhoud nasce ad Anversa nel 1854 e muore a Schaerbeek nel 1927. Rimasto orfano di entrambi i genitori in tenera età, dopo un’educazione borghese e una giovinezza irrequieta, inizia ben presto a interessarsi alle classi meno abbienti e agli emarginati di ogni tipo, collaborando a riviste d’ispirazione socialista e anarchica. Senza rinnegare le origini fiamminghe, sceglie di scrivere in francese le sue opere più importanti; dopo aver esordito con alcuni volumi di poesie, pubblica nel 1883 il suo primo romanzo, Kees Doorik, cui seguiranno volumi di racconti, monografie dedicate ad artisti belgi, traduzioni (in particolare di drammi elisabettiani) e romanzi come La Nuova Cartagine, il suo libro di maggior successo. Nel 1891 incontra un giovane operaio, Sander Pierron, e lo assume come segretario; l’amicizia tra i due si trasformerà in una duratura relazione sentimentale. Il suo Escal-Vigor(1899), oggetto di scandali e diatribe giudiziarie, è considerato il primo romanzo della letteratura belga a trattare apertamente il tema dell’omosessualità.

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