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Collana «Ocra gialla»
volumetto n° 61



Etty  Hillesum, Una piccola voce
Traduzione di Francesca Degani e Ilona Merx. Postfazione e note di Fabrizio Zollo
 pag. 36, ISBN 978-88-6226-077-0

Euro 4,00
IN SINTESI

La dammatica cronaca della vita e della deportazione degli internati ebrei dal campo di transito olandese di Westerbork verso Auschwitz, nell’ultima lettera di Etty Hillesum, la cui piccola voce risuona alta, ieri per l’oggi, nell’invitare alla fratellanza e alla speranza nei valori dell’uomo.


UN ASSAGGIO

«Se penso ai volti dei militari del plotone armato di accompagnamento in uniforme verde, mio Dio, quei volti! Li ho osservati uno ad uno, nascosta dietro una finestra. Niente mi ha mai spaventato come questi volti. Mi sono trovata in conflitto con il ‘verbo’, che è il filo conduttore della mia vita: E Dio creò l’uomo a Sua immagine e somiglianza”. Dentro di me, questa frase ha passato una mattinata difficile.»







L’AUTORE

 

Esther (Etty) Hillesum nasce nel 1914 a Middelburg, nei Paesi Bassi, da Riva (Rebecca) Bernstein, ebrea di origini russe, e Levie (Louis) Hillesum, ebreo olandese integrato, insegnante di lingue classiche. Intelligenti e geniali, ma psichicamente labili, i suoi due fratelli: Jacob (Jaap), minore di due anni, poi laureato in medicina e poeta, e Michael (Mischa), di sei anni più giovane, talentuoso nel pianoforte sin da piccolo. Nel ’26 Etty frequenta il Ginnasio di Deventer e nel ’32 va a studiare Giurisprudenza a Amsterdam, dove frequenta gli ambienti studenteschi antifascisti. Sino al ’37 segue gli spostamenti per motivi di studio del fratello Jaap, per trasferirsi nello stesso anno con lui nella casa del contabile Hendrik (Han) J. Wegerif, dove viene impiegata nella gestione domestica. Etty, che ha presto una relazione con Han, resterà nella sua casa sino al giugno ’43, data del definitivo internamento nel campo di transito di Westerbork. Si laurea nel luglio ’39 e impartisce lezioni private di lingua russa. Nel febbraio ’41 si reca in analisi ad Amsterdam dallo psicochirologo ebreo tedesco Jiulius Spier, di ventisette anni più anziano di lei, col quale avrà una relazione, contestualmente a quella con Han. Il 16 luglio ’42 ottiene un impiego amministrativo nel Consiglio Ebraico e su sua richiesta viene assegnata all’assistenza sociale ai deportati nel campo di transito di Westerbork. Nel settembre ’42 muore Spier. Etty rientra nel campo il 6 giugno ’43 per continuare ad offrire assistenza ai deportati in partenza. Dopo un paio di settimane anche i genitori e il fratello Mischa vi vengono internati. Il 7 settembre tutti e quattro partono per Auschwitz. I suoi genitori muoiono nelle camere a gas del campo appena vi giungono. Etty muore il 30 novembre ’43. Il fratello Jaap a febbraio ’44 viene deportato a Bergen-Belsen e non sopravvive agli stenti. Il fratello Mischa muore a Auschwitz il 31 marzo ’44.   

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