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Collana «I quaderni di via del Vento»
volumetto n° 61



Michel  De Ghelderode, L’innamorata
Antonio Castronuovo
 pag. 36, ISBN 978-88-6226-048-0

Euro 4,00
IN SINTESI

Due racconti giovanili inediti in Italia del drammaturgo belga, fiammingo di nascita ma di scrittura francofona, in cui sono  avvertibili i primi segni di quell’espressionismo misterioso e fantastico che troverà nitida collocazione nella celebre raccolta di racconti Sortilegi, pubblicata in Belgio nel 1941.        


UN ASSAGGIO

«L’acqua che sciabordava alla base delle mura, gli ululati del vento, le cui gigantesche folate facevano vibrare le pietre, il vento informe e multiforme, che colava attraverso le feritoie, che assaliva le postierle, che gemeva sotto la porta. E fu una spaventosa ossessione. Mi sentii acchiappato da lacci invisibili. Il vento descriveva immense curve nelle campagne oscure. Gli alberi si spezzavano in due. E io venivo spazzato via, vertiginosamente, come un fuscello, un granello di polvere...».







L’AUTORE

Michel de Ghelderode, pseudonimo di Adhémar Adolphe Louis Michel Martens, nacque nell’aprile 1898 da una famiglia fiamminga di Ixelles (comune della cerchia di Bruxelles). Dal 1904 studiò presso i “Messieurs-Prêtres” dell’Istituto Saint-Louis di Bruxelles, ma interruppe nel 1914 la carriera scolastica per una grave crisi di tifo che gli condizionò il fisico per tutta la vita. Dal 1917 si dedicò assiduamente alla scrittura. Fu educato alla lingua francese e per molti anni archivista comunale. Diventò un prolifico drammaturgo, influenzato dalla commedia dell’arte, dal teatro della crudeltà di Artaud e dai demoni pittorici di Bruegel, Bosch ed Ensor: il senso della sua opera oscilla tra l’estasi mistica e il gusto per la morte e la degradazione. Scrisse anche racconti, memorie e articoli di cultura locale. Autore di circa sessanta commedie, compose la prima, La morte del dottor Faust, nel 1924. I drammi maggiori furono composti tra 1927 e 1937: Escurial, Fasti dell’inferno, Pantagleize, Il club dei bugiardi, Magia rossa, La ballata del gran macabro, La scuola dei buffoni. Malgrado fragile e malato continuò però sempre a lavorare: scrisse Maria la miserabile nel 1952, ma soprattutto vide rappresentati in vari teatri europei i suoi drammi maggiori. Nel 1960 le sue condizioni di salute peggiorarono: morì l’1 aprile 1962, poco dopo aver appreso la sua candidatura al Nobel. È sepolto nel cimitero Laeken a Bruxelles.

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