VIA DEL VENTO: UNA RUGA DAL SAPORE LETTERARIO
Il vento che muove le cose spesso le muta,
e anche gli uomini sembrano beneficiare di questa animazione dell'aria. Ed è questa cupola che incombe
sulla via sottostante ad aver spiato i passi giovanili di grandi scrittori,
ad averne ispirato i primi scritti ed in seguito ad averne motivato
gli struggenti ricordi. Al vecchio numero 3 di via del Vento,
l'attuale numero 13, visse la giovinezza, dai tredici ai venticinque
anni, prima di trasferirsi a Firenze, la scrittrice Gianna Manzini (Pistoia,
1896 - Roma, 1974) che con la sua prosa raffinata ha lasciato opere
notevoli, quali: Tempo innamorato, Boscovivo, Rive remote, Forte come
un leone, Lettera all'editore, La Sparviera, Il cielo addosso, Ritratto
in piedi, Sulla soglia. È difficile dire quanto abbia influito
sulla vocazione letteraria della Manzini l'odore dell'inchiostro dell'attigua
Tipografia di Alighiero Ciattini, che nei primi anni del Novecento stampava
in via del Vento riviste letterarie e socio-politiche che sono poi rimaste famose,
quali la pistoiese «La Tempra», attiva tra il 1914 e il 1916 e che
pubblicò anche inediti di Dino Campana, e la fiorentina «Il Centone»
fondata da Primo Conti e nella quale scriveva anche Ottone Rosai. Al vecchio numero 5 di via del Vento,
oggi numero 21, trascorse l'adolescenza e la prima giovinezza il poeta
Piero Bigongiari, prima di trasferirsi nel 1932 in via Traversa della
Vergine e successivamente, nel 1937, a Firenze dove darà vita
al cosiddetto "ermetismo" fiorentino. Nato a Navacchio (Pisa)
nel 1914, la famiglia nel 1925 seguì a Pistoia il padre che lavorava
in ferrovia. Il poeta, autore di molte raccolte
di versi, La figlia di Babilonia, Rogo, Il corvo bianco, Le mura di
Pistoia, Torre di Arnolfo, Antimateria, Moses, Col dito in terra, Nel
delta del poema, La legge e la leggenda, Abbandonata dall'angelo, così
ricordava via del Vento nella prosa Il respiro delle sorelle, poi raccolta
nel volume Visibile invisibile: "L'angolo, da quella parte di via
del Vento, è costituito dalla rocciosa incombenza della chiesa
della Madonna dell'Umiltà: la parete sinistra che prospetta in
via del vento, nuda nella sua pietra ricavata dagli antichi resti dell'edificio
precedente, con gli strani segni, quasi rune del suo ulteriore passato,
infitti qua e là nella verticalità severa di quel ripido
ascendere, a un tratto pare enfiarsi, in una specie di rocciosa èntasi
simile alla diastole che allarga il cuore, dove ha il basamento la parte
della costruzione da cui acquista il suo lento slancio, come fin troppo
meditato, ma a un tratto inarrestabile anche se affaticato, la cupola.
Io abitavo lì di fronte, in questa rientranza della via, che
mi impediva, dalle finestre, di vedere dove essa termina, appunto in
via della Madonna, che diventava dunque nella mente una specie di sbocco
immaginario nella "gran via" inarginata e inarginabile della
vita". Ed ancora, nella stessa via del Vento
visse dal 1945 al 1949 parte della sua giovinezza, quella più
creativa, Sergio Civinini (Pistoia, 1929 - Roma, 1987), nei pressi della
casa dove aveva vissuto Gianna Manzini. Scrittore certamente minore,
rispetto a quest'ultima e a Piero Bigongiari, ma molto promettente se
già nel 1947, a diciotto anni, alcuni suoi racconti furono pubblicati
su "Il Politecnico" di Elio Vittorini. Nel 1955 uscì
la raccolta di racconti Stagione di mezzo nella collana "Gettoni"
curata da Vittorini per Einaudi e nel 1964 una seconda raccolta di racconti,
Una sera con te, nella collana "Narratori Italiani" diretta
da Romano Bilenchi. Al numero 14 della stessa via, sono nate nel
1991, per iniziativa di Fabrizio Zollo, le Edizioni «via del Vento»
allo scopo di far conoscere la tradizione letteraria di questa via e per farne
rivivere anche la tradizione editoriale. Le Edizioni pubblicano testi inediti
e rari del Novecento di autori italiani e stranieri nelle due collane «I
quaderni di via del Vento» e «Ocra gialla», entrambe inaugurate
con testi di Piero Bigongiari e Gianna Manzini, e nella collana «Acquamarina».
(Tratto dal libro Storie minime pistoiesi di Giovanni Barbi, Pistoia, dic.1994, Edizioni del Comune di Pistoia)
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