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Collana «I quaderni di via del Vento»
volumetto n° 70



Lorenzo  Viani, Nero d’avorio
Fabrizio Zollo
 pag. 36, ISBN 978-88-6226-078-7

Euro 4,00
IN SINTESI

Dell’unico pittore italiano autenticamente espresionista nel primo Novecento, i pensieri sull’arte tratti da lettere, taccuini e articoli, corredati da disegni e da una dettagliata biografia. 


UN ASSAGGIO

«Dimmi, pittore realista, come faresti a dipingere il sole se questo si nascondesse per sempre sotto le nuvole? E se i campi non rinverdissero più? Si può solo dipingere e rappresentare quel sole che è in noi, di cui noi siamo stati i creatori; la primavera verde è nel verde del nostro animo.

 

Tutti gli spiriti grandi sono umili. L’arte è una cosa troppo terribile perché l’uomo possa alzare la fronte verso di lei con orgoglio e superbia.»







L’AUTORE

 

Lorenzo Viani nasce a Viareggio nel 1882 da famiglia povera. Abbandona la vita scolastica alla terza elementare. Apprendista barbiere dal 1894, inizia letture formative e incontra Leonida Bissolati, Andrea Costa, Plinio Nomellini, Giacomo Puccini e Gabriele d’Annunzio. Si avvicina alle idee anarchiche e nel 1900 si iscrive all’Istituto di Belle Arti di Lucca. Nel 1901 partecipa alle manifestazioni del gruppo anarchico versiliese ‘Delenda Carthago’ e è arrestato per una notte. Lo stesso anno visita la Biennale di Venezia. Nel 1904 frequenta con Moses Levy i corsi della Scuola di Nudo dell’Accademia di Belle Arti di Firenze tenuti da Giovanni Fattori. Nel 1907 stringe amicizia col poeta Ceccardo Roccatagliata Ceccardi e entra nel cenacolo la “Repubblica d’Apua”, assieme allo scrittore Pea e Ungaretti. Espone alla Biennale di Venezia e conosce Umberto Boccioni. Del 1908 è il primo viaggio a Parigi. Nel ’13 espone al Salon d’Automne. Nel ’14 espone alla ‘Secessione’ di Roma e alla Biennale di Venezia. Nel ’15 è interventista. È chiamato alle armi. Nel ’19 sposa l’insegnante Giulia Giorgetti. Nel ’22 pubblica Ceccardo, nel ’23 Ubriachi, nel ’24 Giovannin senza paura, nel ’25 Parigi. Nel ’26 espone alla Biennale veneziana. Del ’27 è il Monumento ai caduti di Viareggio realizzato con lo scultore Domenico Rambelli. Pubblica I vàgeri. Nel ’28 escono Angiò uomo d’acqua e Roccatagliata; inizia la collaborazione al «Corriere della Sera». Biennale veneziana. Nel ’30 fonda il sodalizio “Armata dei vàgeri” di cui è ‘generale’; pubblica Ritorno alla Patria (Premio Viareggio). Nel ’31 pubblica Il figlio del pastore (l’altro libro, anch’esso autobiografico, Barba e capelli esce postumo nel ’39), pubblica Versilia. Nel ’32 esce Il Bava. Nel ’33 è costretto dall’asma prima a Porretta e a Bagni di Lucca, poi all’Ospedale Psichiatrico di Nozzano. Nel ’35 pubblica Le chiavi nel pozzo e Storie di umili titani. Premio della Quadriennale romana. Nel ’36 è presente alla Biennale veneziana, ma muore il 2 novembre a Lido di Ostia a seguito di un grave attacco d’asma. 

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