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Collana «Le Streghe»
volumetto n° 17



Luciano  Bernardini, Louisa Grace Bartolini
Luciano Bernardini
 pag. 36, ISBN 978-88-6226-053-4

Euro 4,00
IN SINTESI

La vita e l’opera di una raffinata inglese dedita alle arti e alla vita patriottica nella Pistoia risorgimentale e post-unitaria.


UN ASSAGGIO

«Louisa Grace, irlandese di origine, inglese di nascita, fattasi italiana per predilezione della lingua, per sentimenti d’arte e per l’amore verso il pistoiese Francesco Bartolini, fu una personalità di sicuro rilievo nella Pistoia di metà Ottocento. Non tanto per la sua attività di pittrice e letterata, ambiti culturali a cui si dedicò costantemente e con impegno, ma per essere stata la solerte continuatrice di una tradizione volta a perseguire il nobile fine di amalgamare arte, cultura, patria e progresso sociale, proposito che a Pistoia, con il filantropo e fervente patriota Niccolò Puccini, aveva, nella prima metà del secolo, raggiunto esiti non facilmente eguagliabili.»







L’AUTORE

  Louisa Grace nacque a Bristol il 14 febbraio 1818 da Mary e da sir William Grace di Courstown. Ebbe tre fratelli: il maggiore William, e i minori di lei Richard e Percy Raymond. Sir William Grace, facoltoso baronetto inglese, cattolico, appartenente ad una delle più nobili famiglie dell’isola, si trasferì intorno al 1828 da Bristol a Sorèze, nella regione della Francia meridionale dei Midi-Pirenei, a causa della instabile salute di Louisa, affetta da una ‘malattia di petto’ in seguito alla quale rischiò di morire in tenera età. Negli studi Louisa mostrò interesse e predisposizione per le arti figurative, per la musica e per la poesia, disegnando, componendo brani musicali e scrivendo i versi. Fra il 1834 ed il 1839, soggiornò più volte in Italia: a Livorno, Pisa e soprattutto Siena. Approdò infine a Pistoia, dove fu ospite per alcuni anni nel palazzo del mecenate e filantropo Niccolò Puccini in via del Can Bianco e fu partecipe delle idee patriottiche e religiose di questi. Nel 1847, Louisa lasciò il palazzo Puccini per trasferirsi nel palazzotto di via della Madonna, da lei acquistato. Nel 1854 s’innamorò del giovane ingegnere pistoiese Francesco Bartolini. sposare Francesco Bartolini che sposò nel 1860 e la loro dimora fu fissata nella casa di via della Madonna, appena ristrutturata sotto la direzione del Bartolini, abitazione che, già dal 1847, era divenuta luogo privilegiato di incontro fra patrioti, liberali, letterati, fra cui il Carducci, ed intellettuali pistoiesi nonché di personaggi di spicco dell’ambiente artistico fiorentino o ad esso collegati. Louisa scrisse varie opere in versi e si dedicò assiduamente al disegno, alla pittura e alla musica. Il destino gli negò la maternità facendole perdere la sua creatura ancor prima della nascita. L’infausta gravidanza accrebbe in Louisa, anche sul piano psicologico, le fragilità di un fisico afflitto e già da tempo assai provato, corpo che cedé il 3 maggio 1865.   

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