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Collana «I quaderni di via del Vento»
volumetto n° 58



Edgar  Degas, Battito d’ali
Antonio Castronuovo
 pag. 36, ISBN 978-88-6226-039-8

Euro 4,00
IN SINTESI

Una selezione di pensieri sulla  vita  e sull’arte, corredati da disegni, del pittore francese noto per i suoi dipinti dalla tematica delle 'ballerine'.


UN ASSAGGIO

«Va benissimo copiare qualcosa che stiamo guardando; molto meglio disegnare qualcosa che non stiamo più vedendo, se non nella memoria: è una trasformazione in cui l’immaginazione va a braccetto con la memoria, e così riprodurrete soltanto ciò che vi ha colpito, vale a dire l’essenziale. Allora, ricordi e fantasia si sottraggono alla tirannia che la natura impone. Ecco perché i dipinti eseguiti in questa maniera, da chi disponga di una memoria coltivata e abbia una buona conoscenza dei maestri e del mestiere, quasi sempre sono opere eccellenti».







L’AUTORE

   A   Parigi, il 19 luglio 1834, nasce Edgar-Hilaire-Germain De Gas (nel 1865 modificherà il cognome in una dizione 'borghese'). Il padre, Pierre-Auguste-Hyacinthe, è figlio di un nobile bretone, trasferitosi a Napoli all’epoca della Rivoluzione; ora è a Parigi e dirige una banca paterna. Nel 1832 aveva sposato Marie-Célestine Musson, creola, originaria di New Orleans. Edgar è il primo di cinque figli; seguono Achille, Thérèse, Marguerite e René. Il padre lo educa all’arte, alla musica, alla letteratura. La madre muore quando ha tredici anni. Ventenne, esegue copie presso il Louvre e la Bibliothèque Nationale. Abbandona gli studi in giurisprudenza e diviene allievo di Lamothe. Dal 1855 al 1860 viaggia tra Parigi e Napoli, con tappe a Roma, Assisi, Firenze. Nel 1860, presso l’amico Paul Valpinçon, scopre il fascino dei cavalli. Dal 1865 al 1870 espone al Salon. Nel 1870 partecipa alla guerra franco-prussiana e nel 1871 iniziano i disturbi alla vista. Risalgono al 1872 le opere dedicate al mondo della danza. Il padre muore nel 1874. Nel 1876 partecipa alla seconda esposizione impressionista, pur professandosi realista. Predomina ora la figura femminile. Raccoglie una ricchissima collezione d’arte. Dal 1895 si dedica alla fotografia. Incontra solo gli amici: Rouart, Halévy, Jeanniot. Nel 1908 confessa: «Sarò presto cieco». Dal 1900 si dedica alla scultura. Nel 1914 il Louvre espone dieci sue opere. Muore il 27 settembre 1917; viene sepolto nel cimitero di Montmartre.     

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