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Collana «Le Streghe»
volumetto n° 1



Fabrizio  Zollo, Aldo Frosini

 pag. 32, ISBN 8887741816

Euro 4,00
IN SINTESI

Appunti sull'uomo e l'artista astratto pistoiese tra i più rappresentativi del Novecento.


UN ASSAGGIO

«Se entrate nello studio di Aldo Frosini, di un vero artista, penetratevi in silenzio, con i passi felpati dei raggi obliqui della sera che inopinatamente, come timidi ospiti, si adagiano sul pavimento e sugli oggetti, vestendoli dei colori del ‘romanico’ della chiesa antistante, di cui quei raggi sono le proiezioni luminose, e che poi piano piano si allontanano indossando i colori del ricordo».







L’AUTORE

Questa scheda biografica e la foto a fianco, anziché riferirsi all’autore del volumetto, di cui poco qui importa, si riferiscono al pittore Aldo Frosini, cioè alla ‘presenza poetica pistoiese’ di cui tratta questo primo numero della collana "Le Streghe".
Aldo Frosini nasce a Pistoia il 14 febbraio 1924 da Alina Flori, casalinga, e Leopoldo Frosini, cuoco. Da ragazzo è attratto dai colori in polvere che preparano i fratelli di sua madre, decoratori da tre generazioni, e dai disegni e dagli acquarelli dell’anarchico Enzo Gozzoli, in seguito avviato al confino dal regime fascista. Ad undici anni inizia a frequentare a Pistoia i corsi serali della Scuola d’Arte diretta dal pittore veneziano Fabio Casanova, dove incontra i futuri pittori Gordigiani e Lucarelli e lo scultore Vivarelli. La mattina aiuta gli zii decoratori e nel ’41 s’iscrive all’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana a Firenze. Visiterà spesso gli Uffizi e studierà le opere di Giotto e Masaccio. Appena diciottenne è sotto le armi a Ferrara e l’8 settembre ’43 fugge a piedi a Pistoia per sottrarsi alla cattura dei tedeschi. Con l’amico pittore Francesco Melani lavora per l’esercito americano. Finita la guerra frequenta ancora l’Istituto di Porta Romana dove conosce i pittori Primo Conti, Caligiani, Grazzini, Loffredo, Farulli e lo scultore Guasti, mentre a Pistoia viene in contatto coi pittori Mariotti, Cappellini, Bugiani, Agostini, Landini, Innocenti, Fernando Melani e gli scultori Zanzotto e Valerio Gelli. Nel ’46 consegue il diploma di maestro d’arte. Da allora in poi sarà un susseguirsi di mostre personali e collettive, inframmezzate ai numerosi viaggi di lavoro come restauratore per le Soprintendenze ai beni Culturali di Firenze, Urbino, Venezia e Napoli, e ai viaggi di studio a Parigi, Londra, Praga, Leningrado e Mosca. Del 1989 è la grande antologica organizzata dal Comune e dalla Provincia di Pistoia su iniziativa della Circoscrizione 2. Intensa, e straordinariamente felice, è tuttora la sua ricerca pittorica astratta.

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