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Collana «I quaderni di via del Vento»
volumetto n° 45



Franz  Kafka , Il ponte
Traduzione e cura di Susanna Mati

 pag. 32, ISBN 8887741786

Euro 4,00
IN SINTESI

Una selezione di diciotto brevi prose dell'autore praghese in nuova traduzione.


UN ASSAGGIO

«Ero teso e freddo, ero un ponte, stavo steso sopra un abisso, da una parte stavano conficcate le punte dei piedi, dall’altra parte le mani, mi tenevo aggrappato con le unghie e con i denti all’argilla friabile. I lembi della mia giacca mi sventolavano sui lati. Nel profondo scrosciava il gelido torrente con le trote. Nessun turista veniva a smarrirsi a quelle altezze impercorribili, il ponte non era nemmeno segnato sulle carte. Stavo così e attendevo; dovevo attendere; se non precipita, un ponte, una volta che è stato costruito, non può smettere di essere un ponte.»







L’AUTORE

Franz Kafka nasce a Praga il 3 luglio del 1883, figlio di un commerciante ebreo; nasceranno in seguito tre sorelle, tra cui la prediletta Ottla. Studia al liceo, poi, dopo vari tentativi universitari, si iscrive a legge. Nel 1902 conosce Max Brod, di cui rimarrà amico tutta la vita. Nel 1904 scrive Descrizione di una battaglia; nel 1906 si laurea in Giurisprudenza. Nel 1907 scrive Preparativi di nozze in campagna e si impiega presso le Assicurazioni Generali, che lascia l’anno successivo per entrare nell’Istituto assicurativo boemo contro gli Infortuni, incarico che gli consentirà diversi viaggi. Partecipa alle riunioni praghesi del circolo sociale rivoluzionario, frequentando gli ambienti intellettuali della città. Dal 1910 inizia la stesura dei Diari; nel 1912 scrive La condanna e La metamorfosi, iniziando a lavorare al Disperso (America). Nel 1914 inizia il Processo e scrive Nella colonia penale, che sarà pubblicato nel 1916; scrive i racconti per il Medico di campagna. Nel frattempo si era fidanzato con Felice Bauer, sciogliendo subito il fidanzamento, per poi riallacciarlo ancora e scioglierlo definitivamente nel 1917; anno in cui gli viene diagnosticata la tubercolosi, che lo costringe a ripetuti soggiorni presso vari sanatori. Al 1919 risale la Lettera al padre e all’anno seguente l’incontro con la scrittrice Milena Jesenská, con la quale intreccia (come già con Felice) un’importante corrispondenza. Nel 1922 scrive il Castello; nel 1923 incontra Dora Dymant, con la quale decide di vivere. Il 3 giugno dell’anno successivo muore in un sanatorio presso Vienna e viene sepolto a Praga.

Dello stesso autore queste Edizioni hanno pubblicato Ricordi dalla ferrovia di Kalda nella collana «Ocra gialla».

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