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Collana «Acquamarina»
volumetto n° 20



Mario  De Sa Carneiro, Quasi
traduzione e cura di Alessandro Ghignoli

 pag. 32, ISBN 88877416210

Euro 4,00
IN SINTESI

Tredici poesie in nuova traduzione del grande poeta lusitano morto giovanissimo suicida a Parigi.


UN ASSAGGIO

«Sono stella stordita che ha perduto i cieli,
sirena pazza che ha lasciato il mare;
sono tempio vicino al crollo senza dio,
statua falsa ancora eretta nell’aria…»







L’AUTORE

Mário de Sá-Carneiro è nato a Lisbona il 19 maggio 1890. I primi anni della sua vita sono segnati dalla sofferenza per la morte della madre, quando il poeta ha appena due anni. Nel 1911 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza di Coimbra, per poi trasferirsi l’anno seguente all’università di Parigi, senza però mai concludere gli studi. Tiene una fitta corrispondenza con Fernando Pessoa, lettere in cui emerge la sua forte tendenza all’idea della morte e del suicidio. Nel 1914 pubblica Dipersão e A confissão de Lúcio, mentre l’anno successivo si unisce al lancio della rivista «Orpheu» dove poi pubblicherà la poesia futurista “Manucure”, provocando forti polemiche nel mondo letterario. Nel 1915 tornerà a Parigi, dove passa per costanti crisi depressive, aggravate da problemi di carattere finanziario. Nel 1916, in una lettera a Fernando Pessoa, annuncia la sua intenzione di suicidarsi sotto un Metro, ma desiste. Infine il 26 aprile dello stesso anno, all’Hotel de Nice di Parigi, si toglie la vita ingerendo della stricnina. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Princípio (Lisbona, 1912); Céu em Fogo (Lisbona, 1915); Indícios de Ouro (Lisbona, 1937); Cartas a Fernando Pessoa 2 voll. (Lisbona, 1958, 1959).
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